BIOGRAFIA Ariberto Badaloni
Ariberto Badaloni, professore, pittore, grafico
ed illustratore, uno dei massimi esponenti dell’arte visionaria contemporanea.
Artista dissacrante, imprevedibile, trasgressivo.
Nasce a Livorno nel 1952 da una famiglia di intellettuali, il padre Luca
Badaloni giornalista poi direttore della Biblioteca Labronica di Livorno,
la madre Nella Botta Badaloni prof.ssa di italiano, storia e latino, fondatrice
dell’Università della Terza Età di Livorno, lo zio prof. Nicola Badaloni
filosofo e direttore del Dipartimento di storia e filosofia dell’Università di
Pisa, sindaco per tre legislature di Livorno ed infine il bisnonno l’Architetto
Angiolo Badaloni autore del Mercato Centrale, Scuole Benci, Accademia Navale.
Diplomatosi Maestro d’arte del vetro e del cristallo presso l’Istituto Statale
d’Arte di Pisa.
Conclude il ciclo di studi artistici presso la prestigiosa Accademia di Belle
arti di Firenze nel corso quadriennale di Decorazione. I suoi maestri sono stati
grandi pittori del 900 italiano come Prof. Dino Caponi, Prof. Pietro Tinu.
Dal 1976 inizia ad insegnare nelle scuole statali Arte e Immagine e Disegno e
Storia dell’Arte.
Attivo dagli inizi degli anni 70, come agitprop culturale della scena
alternativa.
La sua vita è costellata da molteplici esperienze nei settori dell’espressione
artistica, dal Teatro al Cinema Sperimentale, Audiovisivi e Computer grafica,
Grafica d’arte e Grafica Pubblicitaria, Pittura ed Illustrazione.
I primi lavori risalgono agli anni settanta.
Il Maestro è ricordato per il suo inconfondibile tratto grafico:
Acquaforti, acquetinte, ceremolli, litografie, xilografie ma anche per la
particolarità dei quadri, acrilici su legno e su carta.
Negli anni 80 si interessa alle culture orientali, agli aspetti delle culture e
tradizioni delle popolazioni che rischiano l’estinzione.
Fonda il Teatro Vita che come scopo ha quello di “ recupero attraverso il
processo creativo/artistico, “ di coloro che si sono persi nei meandri della
vita”
La sua incredibile eccellenza tecnica e il suo straordinario eclettismo lo
rendono capace di effettuare delle splendide fusioni tra arte classica e
anticlassica.
Estraneo al mondo delle mode e anticonformista.
E’ un caso unico in questo suo essere,
nelle sue opere il
“Tutto”
è senza luogo.
Orizzonti misteriosi e mutevoli carichi di energie evocative.
I simboli del passato sono un flusso di cose trascorse, frammenti di
“un’ arte nell’ arte”.
Si intravede la nascita di un tempo nuovo dove si fondono il senso dell’antico e
del moderno.
Un ambiente di significati che traggono spunto da antiche civiltà: Egitto,
Grecia, o gloriosi periodi storico-artistici come il Gotico, Rinascimento,
si innestano,
si incastrano,
si riempiono uno accanto all’altro,
uno sopra all’altro,
uno dentro l’altro,
ognuno aperto all’interpretazione e all’uso che ogni spettatore può recepire.
Le sue opere sono cariche di contenuti dovuti in parte alla sua sensibilità
verso le problematiche che affliggono il nostro mondo.
L’età moderna ha operato un’assurda riduzione del rapporto uomo/donna/natura e
le manifestazioni artistiche di questo periodo storico hanno sempre
rappresentato l’esasperazione di questo rapporto.
Le sue opere sono una specie di grossi “ rebus immaginari “ a cui ognuno può
attribuire il proprio punto di vista.
Un nuovo simbolismo contemporaneo è presente negli ultimi lavori.
Le scelte contenutistiche sono caratterizzate da richiami all’arte classica ed
espressionista, la sua fedeltà alla figura, il continuo dialogo con i grandi
artisti del passato e la sua predilezione per il “segno grafico” come
esaltazione della tecnica specialmente sul supporto cartaceo detto volgarmente e
comunemente “ foglio” tradizionalmente messo sempre in secondo piano rispetto
alla “ tela” nella pittura.
Il “ foglio di carta” che lui sa lavorare e valorizzare raggiungendo effetti
davvero sorprendenti, fino alla più raffinata purificazione dell’immagine.
Nelle sue opere il segno può voler definire e rappresentare una cosa reale o un
concetto in forma stilizzata, i segni diventano testimonianza di un pensiero e
di una energia creativa lontana dal tempo nella quale il segno si trasforma in “
Simbolo “.
Nel corso degli anni ha saputo aggiornare continuamente la sua forma espressiva
non lasciandosi influenzare da mode o stili del momento continuando sempre la
sua ricerca-mistico-evoluzionistica.
La sua opera si rifà all’immaginario psichedelico, a culture arcaiche, analisi
psichiche, ricerche sulle attività della mente avvicinadosi così anche
all’antipsichiatria.
Ha saputo fondere con un segno del tutto personale forme espressive di diverse
popolazioni con una visione elastica e magicamente visionaria.
Da oltre quaranta anni il Maestro ha raffigurato l’essere umano evidenziando
nelle sue immagini le problematiche che legano l’uomo e la donna alla realtà
nella quale vivono.
Partecipa ad importanti manifestazioni d’arte biennali, triennali in Italia ed
all’estero, le sue opere sono presenti in Collezioni, Archivi e Fondazioni
pubbliche e private in molti paesi del mondo.
Art teacher
Carlisa Cruz Sanchez,
Cancun Messico